Cronaca di una giornata speciale
festa della Santa Famiglia in San Pietro
Domenica 27 dicembre 2015 è un giorno specialissimo per noi perché appartiene ad una raccolta preziosa della serie… “la prima volta”.
Infatti era la prima volta che andavamo insieme a Roma io, mia moglie e mio figlio Giovanni, il più giovane dei nostri quattro figli. Era la prima volta per mio figlio che non era mai stato a Roma. E poi è stata la prima volta che abbiamo partecipato alla Santa messa celebrata da Papa Francesco in San Pietro.
È stata la prima volta aver partecipato alla festa della Santa Famiglia in San Pietro. È stata la prima volta, per noi famiglia, avere assistito, insieme, all’angelus del Papa e per la prima volta abbiamo varcato insieme la soglia della porta Santa.
Come per i bambini tutte queste coincidenze, inconsapevolmente, ci hanno riempito il cuore di gioia e di stupore, sapendo bene che queste coincidenze sono stati per noi momenti speciali di grazia.
Uno stupore che si è trasformato improvvisamente in meraviglia quando già seduti per assistere alla messa in Basilica ci hanno invitato a spostarci in seconda fila, con il Santo Padre vicinissimo.
Vedere il Papa negli occhi commuove per la forza che proviene da quello che lui è, dai suoi gesti, dal suo sorriso, ma anche per quello che rappresenta nel mondo, per il peso e la fatica che sostiene, perché assiste e guida con saggezza le sorti della Chiesa universale.
Il momento che più ci ha colpito ascoltando la sua omelia è quando ha detto che: “la cosa più bella posta oggi in risalto dalla Parola di Dio è che tutta la famiglia compie il pellegrinaggio. Papà, mamma e figli, insieme, si recano alla casa del Signore per santificare la festa con la preghiera. E’ un insegnamento importante che viene offerto anche alle nostre famiglie. Anzi, possiamo dire che la vita della famiglia è un insieme di piccoli e grandi pellegrinaggi.”
Del resto nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, “Misericordia Vultus”, al numero 14 si legge: “Il pellegrinaggio è un segno peculiare dell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza.”
Come è importante per le nostre famiglie – continua il Papa – camminare insieme e avere una stessa meta da raggiungere!
Segue un augurio: Nell’Anno della Misericordia, ogni famiglia cristiana possa diventare luogo privilegiato di questo pellegrinaggio in cui si sperimenta la gioia del perdono.
Non perdiamo la fiducia nella famiglia! E’ bello aprire sempre il cuore gli uni agli altri, senza nascondere nulla. Dove c’è amore, lì c’è anche comprensione e perdono.
E a conclusione Papa Francesco dà una consegna: “Affido a tutte voi, care famiglie, questo pellegrinaggio domestico di tutti i giorni, questa missione così importante, di cui il mondo e la Chiesa hanno più che mai bisogno.”
Il tempo di fare qualche foto dentro la Basilica per avviarci rapidamente in piazza per ascoltare l’angelus sotto un cielo azzurro e un sole tiepido e accogliente.
La piazza è colma di famiglie che vengono come sempre da ogni angolo del mondo e tutti con gli occhi in alto a guardare “la finestra del Papa”.
Il Pontefice riprende il Vangelo e invita “le famiglie a cogliere la luce di speranza proveniente dalla casa di Nazareth” nella quale si ammira “il disegno divino di fare della famiglia una speciale comunità di vita e d’amore.”
È necessario, continua il Santo Padre, accogliere i figli come dono di Dio, a generarli e educarli cooperando in modo meraviglioso all’opera del Creatore e donando al mondo, in ogni bambino, un nuovo sorriso.
Poi, il Papa, sottolinea la gioia quale “frutto dell’armonia profonda tra le persone” che deve avere alla base sempre la presenza di Dio, il suo amore accogliente, misericordioso e paziente verso tutti…la famiglia che vive la gioia, la gioia della vita, la gioia della fede, la comunica spontaneamente, è sale della terra e luce del mondo, è lievito per tutta la società.”
A conclusione ci dona la sua benedizione: “Gesù, Maria e Giuseppe benedicano e proteggano tutte le famiglie del mondo, perché in esse regnino la serenità e la gioia, la giustizia e la pace, che Cristo nascendo ha portato come dono all’umanità.”
Il coro improvvisato di un gruppo di ragazzi presenti intrattiene ancora un po’ il Papa alla finestra che con un sorriso di compiacimento, prima di rientrare, benedice ancora una volta la folla che lo chiama per nome.